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Online media groups: se gli altri creano contenuti

Online media groups: se gli altri creano contenuti - La Musica Attuale - iBLOG

Tutti siamo cambiati con l’avvento preponderante dell’online. Non solo l’industria musicale nella sua interezza, ma ogni attore in scena ha mutato le proprie vesti a seconda delle richieste di pubblico e di mercato. Rendendo possibile l’entrata in gioco di nuovi giocatori, che hanno determinato un contesto liquido e capace di spezzare monopoli finora intoccabili. Perciò, dobbiamo parlare degli Online Media Groups.

 

COSA SONO GLI ONLINE MEDIA GROUPS

Gli Online Media Groups sono società virtuali che offrono servizi di intrattenimento per aziende terze nel mondo dei social network e non solo. In pratica, vendono contenuti di nicchia di alto livello a seconda della richiesta dal cliente. Principalmente differiscono tra loro in termini di contenuto, marchio e mercato (non c’è solo la musica nel loro roster creativo), ma hanno un tratto in comune: la verticalizzazione.

La loro avanguardia risiede nell’essere immagine ed espressione di una cultura o un’ideologia che sia il più possibile di nicchia. Ripudiando il mainstream, gli Online Media Groups si avvalgono del nuovo concetto di brand marketing: non più solo la diffusione del marchio, ma anche veridicità emotiva e sociale. Cosa significa? Che spesso e volentieri i contenuti proposti prendono una netta posizione culturale e politica. Perché, oggi come oggi, posizionarsi in campo socioculturale genera opinione e fidelizzazione, determinando fortemente il tipo di pubblico che si avvicinerà a quel preciso prodotto.

In sintesi, gli Online Media Groups invadono spazi che i tradizionali player non sono in grado di raggiungere. Prendiamo due esempi americani: All Def, compagnia di media per più piattaforme legata espressamente alla cultura Hip Hop, alla commedia e alla giustizia sociale; Mass Appeal, nata come magazine di graffiti e mutata in produzione di contenuti multimediali (film, TV, musica, fotografia e pubblicità creativa per marchi di alta gamma).

 

CHE EFFETTO HANNO NELL’INDUSTRIA MUSICALE

Dobbiamo pensare agli Online Media Groups come a influencer veri e propri. Il loro obiettivo è la creazione di contenuti online di qualità, che rispondano a specifici bisogni intellettuali di alcune sacche sociali e trovino identità nelle azioni virtuali di quell’utente desideroso di quella determinata cultura. Come può applicarsi tutto questo nella musica?

Prima di rispondere, va fatta una precisazione. Il contesto musicale odierno mostra una prevalenza netta al “fai da te”, a realizzare prodotti senza l’ausilio delle etichette musicali. Un discorso già affrontato: gli indipendenti e i singoli artisti hanno già ampliato lo scenario industriale realizzandosi da soli, incrinando le basi del monopolio discografico.

Gli Online Media Gropus danno la mazzata decisiva, in quanto entrano di prepotenza con i loro contenuti originali che le etichette discografiche non sono in grado di creare da sé. La chiave di volta che determina questo dislivello è, appunto, essere espressione di una cultura e di un’ideologia specifica. Tuttavia, si può delineare una sinergia interessante tra etichetta e Online Media Groups che li rende interdipendenti l’uno all’altro: il primo ottiene contenuti utili per la propria azienda, il secondo conquista notorietà e diffusione lavorando con clienti sempre nuovi e, anche, dal grande blasone.

Ma gli Online Media Groups conquistano una buona fetta di mercato anche dai singoli artisti senza etichetta. Il che cambia notevolmente il quadro generale e determina un’incrinatura nel principio d’interdipendenza tra le parti. Anzi, vanno a esplorare ancora di più un mercato che le etichette non vogliono o non possono perlustrare. Per il singolo artista, poi, è tutto di guadagnato: contenuti di qualità eccezionale che non rendono l’artista incline a dover accettare la linea editoriale di una casa discografica, mantenendo quindi inalterata la propria identità.

 

AVRANNO SEMPRE PIÙ POTERE?

Sì, perché oggi è difficilmente ipotizzabile un mercato senza l’online. I nuovi attori hanno reso vano il monopolio contenutistico caro alle aziende discografiche, ampliando le possibilità creative a cui dobbiamo abituarci. Gli Online Media Groups stanno aumentando il proprio potere, rendendo ancora più palese l’importanza di realizzare contenuti di qualità che richiamino a cerchie sociali specifiche. La verticalizzazione è il futuro, e questa gente qua l’ha capito in tempo.

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