Una delle domande più comuni per un musicista attuale è: posso farlo da solo?
Viviamo in un’epoca incredibilmente ricca di opportunità e risorse, la tecnologia alla portata di tutti ha reso possibili cose un tempo impensabili, tra queste anche il fatto di potersi produrre, pubblicare e promuovere un progetto musicale interamente da soli. Grazie ai costi accessibili per una buona strumentazione di home recording, alla facilità di utilizzo dei software, al prolificare di corsi e tutorial online gratuiti e ai social network che permettono di connetterci con chiunque, abbiamo la percezione di poter far tutto da soli.
In parte è effettivamente così, ma cerchiamo di analizzare il cosa e il come.
IL MOMENTO GIUSTO
Un artista è un brand in cerca di pubblico. Ha bisogno di una strategia per conquistare l’attenzione e superare il primo e più complicato step della sua esistenza: passare dall’anonimato a un primo significativo seguito.
Il suo principale obiettivo è quello di entrare in contatto con gli ascoltatori più vicini al suo messaggio, riuscire a coinvolgerli attorno al suo storytelling e lavorare per mantenere autentico e costante nel tempo il rapporto simbiotico che stringerà con quanti entreranno a far parte della community collegata al suo progetto artistico.
Come abbiamo visto, la fase iniziale di ideazione, costruzione e validazione dell’idea musicale deve essere implementata direttamente dall’artista contando quasi esclusivamente sulle sue forze, proprio come avviene per una startup. La firma di un contratto con un manager, un produttore, una casa discografica o un editore sono traguardi importanti, ma pochi musicisti riescono a compiere questi passi nel momento giusto del loro percorso e con le persone o con le aziende giuste.
DA ZERO A UNO
Nell’era digitale, un bravo manager o una buona casa discografica investono su un artista solo quando hanno già constatato dei primi interessanti risultati e ritengono di poterli amplificare e consolidare attraverso la propria rete professionale. Quindi, il passaggio da zero a uno, cioè dal completo anonimato a un primo seguito, tocca quasi esclusivamente a te.
Una volta che con le tue forze avrai raggiunto l’agognato “uno”, sarai tu ad avere il coltello dalla parte del manico. A quel punto, molto probabilmente, sarai osservato, corteggiato, richiesto, lusingato e, con i risultati e la consapevolezza che avrai acquisito durante il percorso, potrai scegliere i professionisti che riterrai più adatti e che, attingendo al loro network di contatti e credibilità, ti affiancheranno nel passo successivo, quello che ti condurrà auspicabilmente da uno a cento.
Ha senso quindi iniziare a lavorare autonomamente sul tuo percorso artistico per poi metterti alla ricerca di professionisti (in grado di dare un valore aggiunto a ciò che hai già costruito) solo in un secondo momento, cioè quando il tuo progetto avrà dimostrato la sua validità e il suo potenziale.
FARE DA SOLO, MA SENZA ESAGERARE
Nel mondo al quale ti stai avvicinando c’è un’enorme concorrenza e tanto rumore di fondo su cui dovrai riuscire a spiccare fin dal primo momento.
Per farcela, dovrai puntare a ottenere sempre la massima qualità possibile da tutti i processi produttivi e comunicativi legati al tuo progetto. Probabilmente ci saranno alcuni aspetti chiave sui quali avrai bisogno di lavorare fin da subito con degli operatori professionali, persone sulle quali dovrai investire anche in termini economici.
Quindi, pur seguendo la stella polare di un sano ed equilibrato do it yourself, a seconda delle tue competenze tecniche e del livello professionale del tuo team di collaboratori, potrebbe essere utile (e a volte anche indispensabile) farsi aiutare in qualche aspetto da professionisti esterni.
Stiamo parlando di figure come il produttore artistico, il social media manager o il distributore digitale.
Un esempio pratico: per la finalizzazione delle tue canzoni potrebbe avere senso coinvolgere un produttore artistico esterno, una persona di cui hai stima e fiducia, che avrai scelto con molta attenzione, di cui già apprezzi lo stile e il lavoro svolto. Qualcuno che possa ascoltare con orecchio terzo il tuo lavoro, perfezionarlo e ultimarlo prima che tu lo faccia ascoltare in giro. In un caso del genere ovviamente un po’ di budget da investire andrà messo in conto.
FARSI AIUTARE, DA CHI E COME
Se farti aiutare, in che cosa e da chi dipenderà solo dalla tua esperienza e dalle tue esigenze, non esistono regole universali, dovrai conoscere te stesso e il mondo che ti circonda, ma soprattutto dovrai sapere esattamente cosa fanno i professionisti che popolano il mercato musicale italiano, per fare le tue scelte in maniera assolutamente consapevole.
Approfondiremo nei prossimi articoli ogni aspetto della produzione e della promozione discografica, cercando di capire cosa puoi fare da solo e per cosa è invece necessario l’apporto di figure esterne.
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Questo articolo è estratto da La Musica Attuale – come costruire la tua carriera musicale nell’era del digitale, di Massimo Bonelli