Precisiamo subito un concetto: non esistono strategie vincenti, uniche, certificate per comunicare. Esistono metodi e approcci che possono guidare la progettazione e la comunicazione di un brand o di un evento per individuare il mood giusto e renderlo unico.
Con la digitalizzazione, infatti, la musica evolve e il racconto diventa più complesso: cambia il mezzo ma ciò che conta resta sempre quello che trasmetti e come: ciascun evento musicale è un mix di storie che sintetizzano più punti di vista e il miglior modo di raccontarlo è sicuramente attraverso la professionalità e la personalità.
Dunque prendi nota di questo metodo ideato per progettare una social strategy attraverso 5 step che rappresentano aspetti sostanziali di una buona comunicazione social in chiave musicale: a tono, a ritmo, a voce, di pancia, a tutti. Iniziamo!
A TONO: CREA UNA STRATEGIA AD HOC, PIANIFICANDO ATTIVITÀ E OBIETTIVI
La prima azione da mettere in campo per elaborare una strategia di comunicazione social efficace riguarda l’analisi dell’esistente; l’ascolto e la comprensione del contesto che consente di prevedere ciascuna azione da mettere in campo. È necessario studiare “il proprio brand”, il mercato e i competitors, analizzando dati e monitorando conversazioni attive in rete.
Solo partendo dai dati esistenti e riuscendo a leggerli con sensibilità, si può individuare “il tono” di comunicazione adeguato e reale: quello che rispetta il DNA, i valori e la storia che lo rendono unico, pianificando i contenuti da adeguare ai diversi canali social e gli obiettivi misurabili da raggiungere nei diversi step del piano di comunicazione.
A RITMO: GESTISCI I CANALI ATTIVATI CON IL GIUSTO LINGUAGGIO VISIVO
Un contenuto immediato e semplice ha necessità di essere anche riconosciuto e riconoscibile. Adattare il linguaggio del progetto a ogni canale e contenuto social, declinando il concept secondo un racconto pianificato in macro argomenti, consente di esplicitare il contenuto in maniera originale, garantendo una forte riconoscibilità su ogni supporto.
È il social media design che esalta la linea editoriale dal punto di vista visuale e traduce le rubriche del piano editoriale in una narrativa agile, fruibile e riconoscibile “a voce”.
Per realizzare buone immagine non serve essere un grafico di professione, in rete ci sono diversi strumenti gratuiti e intuitivi, come Canva per esempio.
A VOCE: CREA E MANTIENI RELAZIONI CON IL TUO PUBBLICO
La parte più complessa, dinamica e divertente di ogni progetto è veder crescere la “community”: è la fase dello storytelling e del community management che danno il senso immediato del procedere del tuo lavoro. La declinazione del concept individuato in fase strategica, declinato con il giusto ritmo ora deve affrontare la sfida più complessa; trovare la giusta voce: deve parlare “il linguaggio del tuo pubblico”.
Dedicarsi con costanza alle attività di content curation significa lavorare stringendo un legame reale con persone sconosciute che si identificano e pongono in relazione empatica con l’evento. Il community manager conosce i suoi fan e sa come invitarli a partecipare alla discussione rafforzando ogni giorno la fiducia, l’attaccamento e l’attenzione ai contenuti e all’esperienza di marca: quella da vivere “di pancia”.
DI PANCIA: COINVOLGI IL PUBBLICO IN TUTTE LE FASI!
La parte più dinamica degli eventi musicali è poi il live, durante il quale si concentrano tutti gli sforzi strategici.
Come si fa a raccontare l’emozione? Lasciando che tutto ciò che si è progettato in forma strategica passi all’azione spontanea, venga fuori e prenda finalmente vita fuori dalla rete in post, video, foto e stories..
Per mantenere alto l’interesse e spingere l’hashtag di progetto individuato (non dimenticate di farlo!) come aggregatore dei contenuti, occorre dedicare molta attenzione al racconto live dell’evento: la bellezza del progetto che pian piano si fa sempre più concreto e si realizza, coinvolge chi l’evento lo vive o lo segue in tutte le fasi.
A TUTTI: GESTISCI LA TUA COMUNICAZIONE IN MODO INTEGRATO E MONITORA I RISULTATI
Tutte le azioni messe in atto, dalla fase di audit fino alla fase post-evento, devono essere messe alla prova e ottimizzate grazie ad analisi e monitoraggio delle performance.
Dalla fase iniziale a quella conclusiva registra tutti i dati e, in base a questi, continua l’ottimizzazione della comunicazione: il monitoraggio consente, infatti, di valutare il raggiungimento degli obiettivi individuati in fase strategica, modulare le azioni durante il percorso nel caso in cui la community non risponda, ad esempio, alle azioni messe in atto; migliorare le performance in vista di una futura strategia di comunicazione.
MA I NUMERI NON BASTANO. O MEGLIO, ASSUMONO SIGNIFICATO DIFFERENTE A SECONDA DEL CONTESTO E DEGLI INVESTIMENTI, ANCHE QUELLI IN ADVERTISING
Solo la sinergia di azioni insieme all’analisi dei KPI (Key Performance Indicators) e alla valutazione complessiva del progetto restituisce un’analisi realistica e concreta di un percorso immaginato in maniera “perfetta”.
Nell’esperienza sul campo s’impara e s’apprende che un progetto può avere successo solo con un mix equilibrato di ingredienti strategici che non tralasciano la componente “umana”: i tecnicismi dettati da studio, analisi, pianificazione e creatività vanno mixati alla spontaneità di empatia, entusiasmo e passione. Solo così è possibile comunicare la musica e gli eventi musicali attraverso i social media. Questo è il metodo Yeyé, enjoy!