Instagram va di moda, ormai è assodato. Nell’ultimo periodo è più intrigante di Facebook e più intuitivo di Twitter. Un social network che si ancora peculiarmente sulle immagini più che sulle parole, sull’immediatezza spicciola più che sulle corpose description, dove gli hashtag trovano una seconda vita. Anche qui vivono e proliferano gli artisti del mondo della musica che, in un modo o nell’altro, utilizzano Instagram.
INSTAGRAM COME PROPULSORE MUSICALE E/O COMMERCIALE
Iniziamo partendo da un fatto: nel mondo delle immagini, c’è chi utilizza il proprio account per promuovere marchi o brand esterni alla propria arte. Al di là della diffusione capillare degli influencer, gli artisti utilizzano Instagram anche per condividere pic riguardanti determinati marchi che indossano e/o usano. Un primo esempio di questa miscela la troviamo con l’account de Il Pagante, aperto in concomitanza con l’uscita dell’album Paninaro 2.0 e che mostra solamente post legati alla dimensione artistica del trio e brandistica collaterale. Per andare a vedere cose un po’ più personali, tocca seguire gli account di Roberta Branchini, Federica Napoli ed Eddy Veerus.
Tuttavia, c’è chi decide di utilizzare Instagram solo e unicamente per parlare della propria musica, dei propri live e dei prossimi appuntamenti. Liberato, ad esempio - che già di per sé vive nell’anonimato -, si limita a qualche raro post semplice e non di grande impatto fotografico. Caparezza è un po’ simile, anche se si sforza molto di più. Nel suo profilo abbiamo in bella mostra le regole principali e basilari per una strategia di marketing della propria sfera musicale: post e video riguardanti il proprio lavoro ce ne sono, anche a iosa, con qualche scatto dal palco dei suoi tour, qualche foto con i fan, festeggiamenti inerenti ai dischi e via discorrendo.
QUANDO IL PRIVATO E L’OPINIONE DIVENTANO INSTAGRAMMABILI
Cosa manca fino a qui? L’opinione personale e il privato. Dunque, cominciamo con Emma Marrone, che nelle ultime settimane è stata al centro delle polemiche per il suo “Apriamo ai porti”. Spesso e volentieri, l’artista utilizza l’account anche per questioni sociolavorative, come quando ha difeso gli impiegati de La Gazzetta del Mezzogiorno, o in favore di cause umanitarie.
Jovanotti, invece, è la sua evoluzione: posta di continuo, fa stories a profusione e mostra non solo contributi esterni, ma tutto ciò che riguarda la sua musica, i suoi concerti e la sua attività artistica. La vita privata? Ce la mostra spesso e volentieri nelle stories, mentre è in sala prove a registrare un pezzo oppure mostrandoci le sue scelte letterarie e i suoi viaggi in bicicletta. Il tutto coadiuvato da un lavoro di storytelling senza fine nel quale, rispetto agli altri suoi colleghi, ci si immerge, andando un po’ contro quelle che sono le regole non scritte del social network in questione.
Chiudiamo con Ultimo e Tommaso Paradiso che, oltre a mostrarci la propria attività artistica, mettono in piazza pubblica (soprattutto nelle stories) la loro vita in palestra. Aperta parentesi va fatta per il secondo classificato di Sanremo 2019, che ha continuato il contezioso mediatico contro i giornalisti anche su questo social, utilizzando di fatto Instagram per diffondere un’opinione personale.
COSA POSSIAMO AFFERMARE?
Instagram si muove su due strade: i post e le stories. Mentre nei post è riscontrabile un’attività comune a tutti, ovvero quella di postare unicamente ciò che riguarda la propria attività artistica, per le stories va fatto un discorso a parte: qui emergono le vite vissute degli artisti, persone che vanno in palestra, si chiudono negli studi di registrazione, esprimono verbalmente un’opinione, ci mostrano il background della vita quotidiana.
Questo ha permesso una grande evoluzione nella comunicazione rispetto agli altri social network. Non solo perché Instagram si mostra ancora più immediato di quanto crediamo, ma anche perché tutto si basa sull’immagine, e dunque è più attrattivo, richiama il concetto di originalità artistica diluita nell’arte del photomaking e videomaking.
In sostanza, Instagram è il luogo più adatto dove un artista può mostrarsi, qualsiasi sia la scelta stilistica e strategica che utilizzerà per promuoversi in questo mondo.