Non è facile capire di cosa si occupi realmente un manager musicale, e spesso questo è un ruolo soggetto ad interpretazioni personali. Questa quella di Paola Cuniberti.
Da bambina mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande e la mia risposta era sempre CANTANTE oppure PRODUTTRICE, senza avere idea di cosa volesse dire. Ora vengo definita manager musicale, ma preferisco definirmi Coordinatrice di progetti artistici, chiaramente il lavoro è completamente diverso tra un artista affermato e uno emergente, rispetto alla mole in primis, ma di fatto sempre di coordinamento si tratta.
Sono convinta che gli artisti debbano sempre essere i "proprietari" del proprio progetto. Il mio ruolo deve essere quello di aiutarli a raggiungere i propri obiettivi o di metterli di fronte ai loro limiti aiutandoli a superarli oppure ad accettarli. Oltre a coordinare i progetti con The Goodness Factory ci occupiamo anche di produrne alcuni.
Diciamo che se dovessi riassumere tutta l'attività direi che: a livelli diversi, il "manager musicale" dovrebbe occuparsi di sviluppare il percorso artistico di un artista in cui crede, trovando i partner, le risorse e le strategie per mettere in evidenza le doti principali in termini artistici e professionali.